domenica 18 settembre 2011

Una piccola crepa

In marzo io e il mio compagno abbiamo deciso di separarci. Il giorno dopo (IL GIORNO DOPO sul serio, non era per dire...) lui si è rotto il tendine di Achille giocando a calcetto. La mia amica naturopata ha sentenziato che non era emotivamente pronto ad affrontare la situazione. Non so dire se fosse davvero così, ma abbiamo tenuto in sospeso la situazione per un po'. E probabilmente abbiamo potuto abituarci entrambi all'idea che LA COSA sarebbe davvero accaduta, a breve. Io ci pensavo da tanto, comunque. Ho pensato, riflettuto, ho pianto, mi sono confrontata, mi sono raccontata bugie pietose cui non potevo credere neppure io... Insomma, sono arrivata mediamente preparata, e consapevole. Profondamente consapevole, intendo. Anche per questo sono riuscita ad essere forte, determinata ma serena, per me e per gli altri: per colui che a breve sarebbe diventato il mio ex, per mio figlio, per i miei genitori (che, eufemisticamente, non l'hanno presa molto bene). Tanto che da quando ho traslocato, pur con tutta la tristezza del mondo, non ho pensato UNA sola volta, con terrore, MA CHE COSA STO FACENDO? Perchè quello che sto facendo è esattamente quello che voglio per me.

Oggi, per la prima volta, sono stata, da sola, in quella che per più di 4 anni è stata anche casa mia. Il mio ex e Q.B. sono al mare, per il weekend, e io sono andata a controllare le gatte. Ho pulito le cassette, gli ho parlato un po', e gli ho preparato da mangiare. Quando ho aperto il cassetto per prendere un cucchiaio, mi ha colto un moto di stupore, perchè non ricordavo più che le posate sono gialle. Come se quelle posate, con cui ho apparecchiato la tavola per 5 anni fossero parte di un passato talmente remoto che i suoi contorni risultano sfuocati, come se facessero parte della vita di qualcun altro. O di un'altra vita.

Dopo 5 minuti sono uscita, e in macchina, nel tragitto fino a casa mia, ho pianto. Lacrime silenziose, quasi dolci, profonde ma prive di angoscia. Una piccola crepa inevitabile, che si è curata da sola poco dopo. Io sono serena.
Ma vorrei, sempre e da sempre, che le cose non finissero mai.


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