venerdì 2 settembre 2011

PSICO-PROPAGANDA

Metto subito le mani avanti: io la psicoterapia la farei obbligatoria per tutti, com'era il servizio militare, almeno un anno, se due meglio. Non dico che proprio per tutti sia una necessità imprescindibile, ma potrebbe fare bene a molti. Sicuramente a quelli che no, non ne hanno proprio bisogno. Che sí, magari ci andrei, ma solo se quella persona lí fosse davvero in gamba, e vedi anche tu quanto é difficile trovare qualcuno che sia al tuo livello. Ancora di piú a quelli che nono, io sto bene cosí, io le mie cose le faccio, la mia vita la vivo, e se dal di fuori potrebbe sembrare che a volte scappo, beh, é solo la mia modalità. IO FUNZIONO COSÍ.

Psicoterapeuti cani ce ne sono, e non possiamo negarlo. Ma ce ne sono anche tanti bravi. Professionisti che sono in grado di accompagnarti per un pezzetto del Tuo viaggio con discrezione ma diventando una presenza di riferimento quando lo chiedi, con intelligenza, competenza, cuore e intuito.

Se arrivi a conoscere, anche e soprattutto emotivamente, tutte le parti di cui sei fatto, quelle che ti piacciono ma anche quelle che non vorresti neppure prendere in considerazione come tue (e solitamente sono quelle che piú ti infastidiscono quando le riconosci negli altri) non hai piú cosí bisogno di difenderti, di aggredire, di giudicare, neanche di provare a essere perfetto. Quando conosci e accetti quello che sei veramente, allora puoi permetterti il lusso di essere morbido, di smussare gli angoli. Tanto, qualsiasi cosa succeda, resti in piedi, perché sei centrato su di te. E da lí puoi fissare il tuo sguardo su quello che c'é fuori: la tua carriera, le relazioni, le tue passioni, le difficoltà. La VITA.

Lo confesso: a me sarebbe piaciuto essere diventata quella che sono con leggerezza, senza fatica, da subito; ma non é stato cosí. E in tutte le cose che ho fatto una parte di energia l'ho sempre spesa per combattere contro di me, quella me stessa che non riconosceva le mie esigenze, i miei desideri, i limiti e le possibilità che avevo, quella me stessa che non accettandosi pienamente spesso non ha saputo dare una direzione chiara ai propri sogni. Ogni tanto, ancora, mi chiedo cosa avrei potuto fare, e chi avrei potuto essere, se non fossi stata a tratti cosí ingarbugliata.
Ovviamente questa risposta non esiste. Ognuno di noi é quello che é per le cose che vive e per quello che lascia andare, per i rischi che prende, per le persone che incontra e a cui permette di entrare nella sua vita e per le volte che si chiude in sé senza neppure provare.

Adesso, peró, che mi sento piú leggera, che non ho paura di quello che non é reale, che non ho bisogno di aggiustare le cose anche se le rompono gli altri, so che posso contare su di me. Anche quando sono da sola.

E allora GRAZIE, davvero, di cuore, alla dottoressa Pi, che é dolce, divertente e sorride come la Cortellesi. Che capisce quello che le dico anche se parlo per 40 minuti senza interrompermi e ricorda tutto anche a distanza di mesi (a volte, ancora, mi domando come fa).


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1 commento:

  1. Io penso proprio di averne bisogno. E' grave? E penso anche che mi farà un gran bene. Patologico?
    Grazie Vocetta per questo bel blog intimo e ironico.

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